In noi
tutti di City Jump è emerso fin dall’inizio un interesse per l’atto del
leggere: osservando i ragazzi ci è subito stato evidente che per loro la
lettura è spesso fin troppo faticosa e noiosa; e considerando che il leggere è
una delle porte fondamentali tra intelligenza e cuore, quale approccio alla
lettura proporre loro?
Nel 2017 abbiamo realizzato il progetto pilota “Leggere5vava”
insieme a Fondazione Carisap, con il contributo di Fondazione Cattolica
Assicurazioni ed il supporto di Bottega del Terzo Settore: l’intervento prevedeva la formazione di una nuova figura professionale, quella di
“educatore alla lettura didattico-relazionale” .
“Leggere5vava” parte da un’intuizione ed esplica una piccola
rivoluzione della lettura e dell’educazione alla lettura, anche alla luce dei
nuovi orientamenti delle neuroscienze riguardo al cervello che legge e al
cervello che apprende: accrescere la consapevolezza (awarness) e sviluppare la
neuroplasticità in quanto fondamentale al potenziale individuale e al nutrimento
del NOI.
Mettere la lettura didattico-relazionale al
centro del processo educativo è
dunque diventata la mission di City Jump. Il progetto vuole attuare infatti un innovativo processo
di lettura che vede la relazione (e non solamente la didattica) come
elemento fondante.
La vision
è far partecipare tutti, come cittadini attivi, alla costruzione di una
comunità migliore incentrata sul NOI e non sull’IO.
“E’ un
metodo che scardina la lettura routinaria che non ha nutrito l’intelligenza ed
il cuore e per rifondare il senso educativo del leggere profondo”. City Jump sta
sperimentando uno stile educativo della lettura, per una lettura consapevole, generativa,
equa e sostenibile.
Il progetto ha un fine intrinsecamente etico:
perdere meno bambini possibile lungo il percorso delle fatiche del crescere
apprendendo, educandoli alla collettività. Noi ideatori siamo consapevoli che
non si tratta dell’unico metodo utile, ma lo siamo anche del fatto che << i principi scientifici ed
educativi su cui si fonda, lo rendono un
metodo prospettico, capace cioè di modificare la prospettiva: dalla lettura come meccanismo da istruire,
alla lettura come qualità da educare >> (Professoressa Daniela Lucangeli, Ordinario di Psicologia
Sviluppo ed Educazione presso l’Università di Padova).